Centro per le zecche

medica offre una gamma completa di test diagnostici di laboratorio in relazione alle zecche.

Le zecche sono ormai presenti in tutta la Svizzera fino a un’altitudine di circa 2000 m. Prediligono i boschi di latifoglie con un ricco sottobosco. Le zecche portatrici di virus possono trasmettere con il loro morso gli agenti patogeni all’uomo; in particolare le infezioni come la meningoencefalite primaverile-estiva (FSME) e da Borrelia hanno registrato negli ultimi anni un forte aumento.

 

Infezioni da FSME e Borrelia

Secondo i dati dell’UFSP, a giugno 2018 sono state colpite dalla meningoencefalite primaverile-estiva (FSME) 73 persone in Svizzera. Dal 2000 si sono registrati nello stesso periodo tra i 46 e i 109 casi. Dal momento che non esiste una terapia efficace, la vaccinazione contro la FSME è consigliata a tutte le persone che soggiornano in zone a rischio (in rosso) e trascorrono molto tempo a contatto con la natura.

Sono aumentate considerevolmente anche le persone che si rivolgono a un medico a causa di morsi di zecca o per la borreliosi. Fino a fine giugno le visite mediche per morsi di zecca sono state circa 21 300, mentre quelle per casi acuti di borreliosi sono state 6900. Una volta diagnosticata, la borreliosi si può curare efficacemente con una terapia antibiotica. In caso di infezione acuta, gli anticorpi sono rilevabili solo dopo 2–3 settimane dal contatto. Non è necessario analizzare le zecche. Per le analisi si utilizza una provetta con siero. Il liquor è richiesto solo in casi complessi e clinicamente poco chiari.

Figura sopra: raccomandazione di vaccinazione contro la FSME dell’UFSP (2020)

 

Analisi di laboratorio

FSME (meningoencefalite primaverile-estiva)

  • Successo della vaccinazione, contatto avvenuto: determinazione degli anticorpi IgG
  • Infezione acuta: determinazione degli anticorpi IgM
  • PCR = rilevamento diretto dell’agente patogeno

Borrelia

  • Test di ricerca (EIA)
  • Altri antigeni specifici (IgG/IgM) con Western Blot
  • PCR

 

Sospetto di neuroborreliosi (necessari liquor e siero)

Modello tipico nella diagnostica di base: anticorpi IgG e IgM specifici della borreliosi
Altro: rickettsie, babesie, tularemia

Allergia alla carne

Diffusione e frequenza
Le allergie alla carne sono rare. Questo tipo di allergia può comparire dopo un morso di zecca e il più delle volte si manifesta in giovani/adulti senza malattie allergiche pregresse.

Sensibilizzazione
In caso di morso di zecca, l’alpha-gal presente nella saliva del parassita penetra nel sangue. In seguito, il sistema immunitario sviluppa anticorpi per neutralizzarlo. Le persone che vengono morse da una zecca producono anche anticorpi IgE. Questa sensibilizzazione contro l’alpha-gal può scatenare una reazione allergica in caso di consumo di carne.

 

L’alpha-gal è contenuto in:

  • Carne di mammiferi come bovini, suini, agnello e selvaggina e nelle interiora, ad esempio nei reni; più grosso e grasso è il pezzo ingerito, maggiore è la probabilità di avere una reazione allergica
  • Gelatina derivata da mammiferi (ad esempio quella impiegata nei dessert, nelle gomme da masticare alla frutta e nelle infusioni mediche)

Quadro clinico
Le reazioni si manifestano generalmente 3–6 ore dopo il consumo di carne:

  • Orticaria
  • Disturbi gastrointestinali (dolori addominali, diarrea)
  • Reazione anafilattica

 

Analisi di laboratorio

  1. ImmunoCap carne di maiale (f26), carne bovina (f27) e carne di montone (f88)
    se positivo
  2. ImmunoCap alpha-gal (o215)

La diagnosi viene confermata dalla presenza di IgE verso la carne di diversi mammiferi.
Le IgE contro l’alpha-gal sono superiori rispetto alle IgE contro la carne di mammiferi.

Febbre dei conigli/tularemia

La tularemia è una malattia infettiva che si può trasmettere anche in seguito al morso di una zecca. Dal 2015, il numero di casi in Svizzera è in aumento.

Quadro clinico

Si manifestano quadri clinici differenti 3–5 (21) giorni dal contagio. Dopo sintomi influenzali iniziali accompagnati da febbre segue un’infiammazione ulcerativa nel punto di introduzione dell’agente patogeno con rigonfiamento dei linfonodi regionali, polmonite, colite, sepsi. Una forma particolare è la congiuntivite con ingrossamento dei linfonodi preauricolari. In assenza di trattamento, il decorso è letale nel 5–15% dei casi. Una precoce terapia antibiotica con ciprofloxacina o doxiciclina, associata eventualmente ad amminoglicosidi (gentamicina, streptomicina ecc.), pressoché azzera la mortalità.

Trasmissione

Zoonosi altamente contagiosa. Morsi di zecca, punture di insetti, ingestione di acqua contaminata, consumo di carne poco cotta di animali selvatici contaminati, inalazione di aerosol o polveri contaminate. Nessuna trasmissione da uomo a uomo.

Diagnosi di Francisella tularensis

Determinazione degli anticorpi con siero: dosaggio immunologico IgG e IgM
Rilevamento dell’agente patogeno da sangue, linfonodi, pus, striscio ulcera, zecca: coltura, PCR

Persone di contatto

PD Dr. med.Axel Regeniter

Responsabile sierologia infettiva / immunologia
Medico specialista in medicina di laboratorio, FAMH pluridisciplinare
Chimica clinica e immunologia, diagnostica delle proteine e del liquor

044 269 99 34

PD Dr. med.Werner Siede

Vice responsabile sierologia infettiva / immunologia
Medico specialista in medicina di laboratorio
Proteine, enzimi, lipidi, fisiologia della nutrizione

044 269 99 95

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